top of page

RIUSO 05

Rigenerazione urbana sostenibile*

 

Data

2016

La proposta di realizzare un museo della Milano razionalista scaturisce dalla volontà di porre attenzione al patrimonio di architetture razionaliste di grande qualità che caratterizzano la città. La città di Milano possiede già quasi inconsapevolmente un museo diffuso distribuito sul suo territorio, un patrimonio storico e culturale costituito da luoghi e monumenti che sono testimonianza del Razionalismo milanese.

L’intento è stato quello di sviluppare un progetto di ricerca storica che permettesse di restituire il clima culturale e artistico della città di Milano, individuando i luoghi, i campi di intervento e le opere in cui i protagonisti di questo periodo si sono applicati. Inoltre si sono ricercate ed evidenziate le architetture, le fondazioni, gli studi professionali e gli archivi privati per rendere maggiormente visibile la presenza del Razionalismo nel contesto urbano e dimostrare le potenzialità di una rete di connessioni tra queste preesistenze.

All’interno della sede museale si vuole valorizzare questo patrimonio “mimetizzato”, ponendo come oggetto le architetture stesse e tutto il panorama artistico, culturale e politico nel quale esse sono state ambientate.

Allo stesso tempo si vogliono raccontare le vicende professionali e personali di grandi protagonisti che, con i loro progetti e le loro riflessioni, hanno contribuito a delineare il nuovo volto dell’architettura milanese. L’oggetto in mostra nell’esposizione è l’architettura della città: in questo senso il progetto pone casa Toninello, opera di Pietro Lingeri e Giuseppe Terragni, e il museo come testa di questa serie di architetture simbolo del Razionalismo milanese.

Le cinque case realizzate a Milano dagli architetti Pietro Lingeri e Giuseppe Terragni sono il risultato di una ricerca progettuale unitaria. Le case vengono commissionate a Lingeri da imprenditori privati con la volontà di realizzare case d’investimento.

Egli apre uno studio a Milano con l’amico Giuseppe Terragni in galleria Vittorio Emanuele n.26 e tra il 1933 e il 1938 realizzano le cinque case d’abitazione a Milano, caratterizzate dalla presenza all’ultimo piano di appartamenti privati destinati agli stessi committenti, spesso pittori affermati.

Queste abitazioni, negli spazi destinati ad uffici e magazzini, hanno inoltre ospitato pittori dell’epoca divenendo il luogo dove la loro arte è nata e si è affermata. A tal proposito possiamo definire queste abitazioni opere - manifesto del primo Razionalismo italiano, che ben chiariscono lo stretto nesso con le arti figurative negli anni Trenta.

* in collaborazione con Elena Elgani, Maria Letizia Novarese e Paola Zocchi.

bottom of page